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"Nel Ventre di Madre Terra"


Porto Palmas

Salute a tutti, carissimi ricercatori

Tempo fa parlai del mio blocco con l’acqua e di come ho iniziato il percorso di guarigione, (in questo articolo potete rileggere la mia esperienza al Tempio Sacro de “Su Tempiesu” : https://ivanonaiely.wixsite.com/ilmiomultiverso/ilmiomultiverso/la-verit%C3%A0-e-la-realt%C3%A0..-tangibile-e-non-tangibile..-l-archeologia-misteriosa-della-sardegna.. ) da allora attendevo il momento di confrontarmi con colei che è regina su questo pianeta, l’acqua ovviamente, nel luogo in cui e sempre presente, dove attraverso l’aiuto del vento, modella il paesaggio da milioni di anni, disegna nella pietra e la colora, assottiglia la sabbia e dona la vita dal suo ventre più profondo, sto parlando del mare.


20 luglio 2018, il caro fratello Aldo mi invita ad andare insieme a lui al mare, esattamente a Porto Palmas, poco prima dell’Argentiera, nord ovest della Sardegna, una piccola spiaggia contornata di falesie di scisto e quarzo bianco, dai colori cangianti, argentei, l’acqua cristallina e la sabbia non troppo fina, come piace a me, non ti si attacca ovunque rischiando di portarne via mezzo chilo per volta.


Arriviamo intorno alle 10:30, con un daily cassonato, tra le auto e i camper ci sta anche lui a diversificare la giornata. Non troppe persone ancora, e troviamo posto a pochi metri dall’acqua, stendiamo i teli, copriamo la borsa frigo con il nostro pranzo, un paio di birre fresche e, ci avviciniamo all’acqua.


Aldo, da oggi lo chiamo “il mio uomo acqua!”, subito si immerge, mentre io me la prendo con moooltissima calma. Dapprima giusto i piedi, e penso al percorso che ho fatto per giungere sin qui, penso a come tutto è iniziato migliaia di anni orsono, e a come pochi mesi fa, ho compreso tutto questo evolversi. Osservo le onde, leggiadre come ali di farfalla, s’infrangono sulle mie caviglie, la temperatura è piacevole, anche se adoro l’acqua calda. E osservo attorno a me, questo luogo che a breve mi battezzerà, mi riporterà al naturale equilibrio con l’elemento base della vita su questo pianeta meraviglioso.


Intanto i bambini giocano sul bagnasciuga, adulti che si crogiolano in pochi centimetri di acqua, qualcun altro passeggia, altri ancora sugli scogli alla mia destra si arrampicano per andare oltre le spiaggia dove luoghi incantati si nascondono. E intanto, avanzo un altro pochino, ora l’acqua giunge alle mie ginocchia, mi abbasso per sentire la fluidità con le mani, e si fa ancora più piacevole. Osservo ancora attorno a me, e tanti pensieri mi attraversano la mente. E ancora avanzo, ora l’acqua arriva a metà coscia. Osservo i miei piedi affondare nella sabbia, la corrente gioca con pochi granelli sul fondo, e io muovo le dita, sento leggerezza, ma ancora non è abbastanza.


Inizio ora a prendere l’acqua con le mani e bagnarmi la pancia, è fresca direi. Poi ancora il petto, e le braccia, infine sulla schiena, qui si che si fa sentire. Ma non demordo e continuo così, come se mi stesse accarezzando, abbracciando, e avanzo ancora, giungo sino ad avere la pancia sotto il livello dell’acqua. Inizio a sentirla ancora più in profondità, e ancora vado avanti, finché mi lascio andare.


Solo la testa rimane fuori, tutto il mio corpo è immerso in acqua, muovo le braccia, voglio comprendere ancora di più quanto fluida è quest’acqua, la sento passare tre le dita delle mani, muovo le braccia in maniera più vigorosa e la sento ancora di più. La sento su tutto il corpo, ma, manca ancora una parte, via all’indietro!


Mi sdraio in acqua e lascio che questo corpo sia cullato dalle onde, le orecchie sotto acqua, mi fanno udire il suono della sabbia che si muove grazie alla corrente, è una musica dolce e gentile, il respiro è un po’ affannoso, mi concentro, lascio andare ancora, muscoli in tensione, lascio andare, e ascolto ancora. Il galleggiare mi entusiasma e mi eccita, sento la sensazione di abbandono del corpo ma allo stesso tempo di fiducia nell’acqua, che mi sostiene sulla sua parte più alta. E ancora un po’.


Un paio di minuti e torno in posizione verticale, rimango ancora in acqua, cercando di sentire il più possibile. Dei brividi di freddo troppo costanti mi disturbano e decido di uscire.

Esco dall’acqua misurando ogni passo, sento la sabbia sotto i piedi prendere forma al mio passaggio, mi volto e ringrazio, sapendo che ancora manca qualcosa, non è ancora finita, ma la giornata è appena iniziata.


Sono le 11:30 circa e con Aldo decidiamo di andare a fare una passeggiata sugli scogli alla destra della spiaggia. Come al solito ho portato con me il didgeridoo e ci accompagna in questa escursione. Facciamo pochi metri sugli scogli e subito un insenatura sprofonda dentro la roccia, una camera perfetta per suonare. Mi infilo dentro, ma è molto stretta, inizio a suonare, il suono ritorna indietro ma pare sia il preludio a qualcosa di diverso, infatti giusto un paio di minuti e, un signore che era li a pochi passi, sente la musica uscire da quest’anfratto e ci dice che più avanti c’è una grotta sul mare un po’ più grande, ci invita a visitarla. Non ce lo facciamo dire due volte.


Il signore dice che ci si arriva a nuoto, sugli scogli è impervio ma, si può sempre provare, e così facciamo. Aldo va avanti a me, scalzi, tra lo scisto levigato dal vento e dal mare, talvolta affilato, e il quarzo che lungo le sue vene affiora, ci inerpichiamo sino al punto più critico dove inizia la discesa. Pensavo peggio in realtà, ma bisogna comunque stare molto attenti.


Andiamo giù. Bisogna buttarsi in acqua per poter entrare nella grotta, Aldo per primo, l’acqua arriva sino al petto, dai si può fare. Intanto alcuni ragazzi si tuffano proprio li di fianco da sopra la roccia dove siamo passati pocanzi.


l'entrata del Ventre di Madre Terra

L’entrata della grotta pare una vagina, per metà in acqua, stretta e alta ma molto agevole. E ci addentriamo. La luce entra bene all’interno, le pareti sono nere, lo scisto è lavorato da milioni di anni, è talmente levigato che pare altra pietra, sempre con le vene di quarzo bianco che, qua e la affiorano a contrastare lo scuro. In fondo si scorge una piccola spiaggetta! Sono a dir poco estasiato da tutto questo spettacolo. Ci guardiamo attorno e inizio a suonare.


Booom!!! Non ci si può credere!!


La risonanza di questa grotta è a dir poco impressionante. Il suono s’infrange nelle pareti, sento il mio corpo vibrare per intero, e continuo, cerco i punti di maggiore risonanza,

ve ne sono diversi, e tutti di una potenza incredibile. Mi guardo con Aldo, siamo sbigottiti!!


Decidiamo dunque di fare una registrazione con il telefono.


Prendo confidenza con questo “Ventre” e mi lascio andare, il mio suonare esprime tutta la gratitudine di questa esperienza di oggi e a ciò che sta portando.


Nel Ventre di Madre Terra, con i suoni ancestrali del didgeridoo, chiedo di completare il lavoro iniziato millenni orsono, e suono, suono per oltre un ora. Visitatori accorrono, estasiati dalle vibrazioni che si odono sino a metà baia. Il loro silenzio è musica che si sprigiona dentro loro stessi, accompagnati dal didgeridoo in questo Ventre inatteso e sempre cercato.


Dopo più di un ora, mi fermo. Ascolto ancora Madre Terra, l’acqua, me stesso.





Ho una gran voglia di immergermi in acqua.


Torniamo in spiaggia e appena posato il didgeridoo, mi avvicino all’acqua, senza esitare entro, sicuro, mi lascio andare tra le sue braccia come non ci fosse altro di più sicuro che mi possa sorreggere e coccolare. E di nuovo ascolto i granelli di sabbia muoversi sotto di me, il respiro si fa molto profondo, lungo, rigenerante.


Ecco, ci sono, credo proprio che questa sia la conclusione di questo ciclo millenario.

L’emozione è avvolgente, l’eccitazione inebriante!!


Esco dall’acqua, lentamente, assaporando ogni passo, mi volto, osservo il mare, gli scogli, Grazie, Grazie e Grazie ancora.


La giornata e ovviamente continuata con la buona compagnia di Aldo, lo ringrazio, se lui è con me oggi ci sarà pure un motivo. Ho fatto ancora due bagni quel giorno.


Proprio ieri con mio fratello di sangue Patrizio e la sua compagna Alice, siamo tornati a Porto Palmas, ovviamente bagno, che ormai è diventato consuetudine, e via verso la grotta a provare insieme nuove emozioni. Abbiamo portato con noi due didgeridoo, la campana tibetana e la maracas. Altra Bombaaaa!!


Dopo questa, vi informo che stiamo organizzando degli eventi per il mese di agosto, dove faremo delle performance “Nel Ventre di Madre Terra”, con un contributo di 5€ a persona, due sessioni giornaliere, una alle 11 del mattino e l’altra alle 17. Non ci sono ancora delle date fissate, ma è molto probabile che andiamo a Porto Palmas all’improvviso, se sarete lì avrete modo di godere di questo spettacolo.


Cari ricercatori, molto altro sto preparando per questo autunno ed inverno, vi anticipo che terrò un seminario sulle piante, la geometria sacra e le energie di Madre Terra, nonché, diverse escursioni nei parchi cittadini ad ascoltare la musica delle piante e la loro interazione con il corpo umano, escursioni di alcuni giorni nella foresta di Sa Fraigada al confine tra Logudoro e Goceano.


Vi ringrazio infinitamente del vostro supporto e vi invito a condividere questo blog, con chi pensate più consono.


Che il vostro cammino sia sempre ricco di luce e amore, guardate verso l’alto perché è li che stiamo andando.


A presto

ivano


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