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Il punto di mezzo


Salute a tutti carissimi ricercatori e ricercatrici


Come me, ci sono molti altri che non si capacitano di ciò che succede nel nuovo rapporto che si è o, si sta instaurando, con il tempo e con come lo trascorriamo, la nostra quotidianità ha subito dei cambiamenti molto drastici e talvolta ci ritroviamo in situazioni a cui non riusciamo a dare risposte come ad esempio, perché non riusciamo a fare una scaletta di cose da fare o se la facciamo non riusciamo a rispettarla o ancora ci troviamo in netta difficoltà con l’organizzazione delle faccende che vorremo fare nei tempi previsti?


Beh di risposte ve ne possono essere molteplici, personalmente oggi, mentre parlavo con la mia sorella cosmica Gabriella, abbiamo fatto un ragionamento che pare non fare una piega.


Dunque partendo dal presupposto che stiamo andando incontro, o meglio, siamo già nel bel mezzo, del più grande cambiamento vibrazionale del pianeta Gaia e con lei tutti i suoi figli. Il tempo, come ogni altra cosa, è frequenza vibrazionale che influenza le nostre vite, tutti ci siamo resi conto che, pare si sia accorciato, che le giornate durino di meno o riusciamo a fare meno cose rispetto a qualche tempo fa. Essendo che la frequenza si è, e sta continuando a salire e si fa sempre più sottile, anche il tempo o la nostra percezione di esso sta cambiando e non ci da modo di gestirlo come prima.


A dirla tutta, il tempo non può essere gestito, in verità noi gestiamo le attività all’interno di un dato spazio e di un dato tempo che, crediamo sia lineare ma, come ormai anche la fisica quantistica ha potuto appurare, esso è circolare, cioè è intorno a noi, Quindi noi non percorriamo un percorso verso il futuro in maniera lineare, come sarebbe percorrere un sentiero in mezzo al bosco ma, è come che, stando al centro del cerchio e muovendoci all’interno di esso, possiamo osservarlo e viverlo in tutti i suoi aspetti, passato, presente e futuro.


Da questa prospettiva la visione è molto più ampia, per molti è inconcepibile, per altri difficile da comprendere e altri ancora stanno cercando di comprenderne le dinamiche, altri poi, lo hanno già compreso e lo vivono.


Nel nostro piano vibrazionale, il tempo è strettamente legato allo spazio, e i due si muovono in simbiosi, come due gocce d’acqua nell’oceano. Questo fattore da modo a chi si trova in mezzo al cerchio, sia di potersi muovere attraverso il tempo che attraverso lo spazio. Questa dinamica fa in modo che i collegamenti, di colui o colei che la vivono, si moltiplichino in maniera direttamente proporzionale alla capacità e volontà di ampliare i propri confini della conoscenza.


Coloro che si sono e si stanno svegliando dal torpore millenario in cui questa umanità è caduta eoni orsono, vivono esperienze in cui mettono in discussione molti aspetti di se e della propria vita in questo tempo e spazio, facciamo scelte “folli”, ci dedichiamo a studi e ricerche che solo a pochi pareva essere concesso, e da questi spesso siamo denigrati perché ci consideriamo “ricercatori indipendenti”. Coloro che abbiamo vicino e che ci vogliono bene, sono increduli dei grandi cambiamenti che stiamo operando. Per alcuni questi cambiamenti sono quasi inconsapevoli, spinti da qualcosa di irrefrenabile di cui non si ha conoscenza, spesso portano spavento e paura che, altrettanto spesso vengono meno per la grande forza d’animo nel seguire il proprio istinto. Questi cambiamenti portano anche a conflitti che aumentano la tensione in coloro che li vivono, sentendosi sia incompresi che mancanti della fiducia da parte di coloro che, ancora non comprendono.


E dunque succede che, se prima avevamo un lavoro che ci piaceva e ci rendeva anche felici, delle abitudini quotidiane stereotipate, interessi limitati a cui dare attenzione, ora con questo nuovo status di veglia, con l’aumento della frequenza, con l’esserci messi un po’ più al centro del cerchio, ci troviamo a poter vedere la nostra vita, la nostra quotidianità e il nostro “futuro” in una maniera diversa. Le domande si fanno strada dentro di noi, non ci fermiamo al primo ostacolo per potergli trovare risposta, ci mettiamo alla ricerca, questo fa in modo che la nostra posizione nel cerchio sia più equilibrata, che possiamo osservare il tutto da diverse angolazioni, che i campi, gli spazi vibrazionali, i tempi a cui ci colleghiamo in forma energetica, siano molteplici.

Iniziamo a vivere il nostro multiverso, dove il cerchio si arricchisce di altri cerchi, andando a formare una sfera, proprio come una cellula, come l’ovulo che viene inseminato, da cui biologicamente, si crea una uova vita.



Se prima ero collegato a 10 aspetti della vita e da questi scaricavo 100 informazioni totali, ora con un raggio d’azione maggiore, gli aspetti a cui sono collegato mi danno modo di scaricare maggiori informazioni, con maggiori opportunità sia di conoscenza che di ricerca.


Ma attenzione perché qui viene il bello.


Spesso non siamo consapevoli dove siamo collegati e scarichiamo informazioni che pare non ci appartengano o che non ci riguardino, in verità ci appartengono e ci riguardano tutte, perché essendo esseri multidimensionali, aprendo la nostra coscienza allo Spirito divino, diamo ad esso la possibilità di guardare dentro di noi in maniera più diretta. Esso conosce ogni cosa, è onnipresente, onnipotente, onnisciente, se abbiamo la fiducia di affidarci a lui e a lei, il cammino è spianato.


Ma c’è un punto di mezzo, ogni trasformazione avviene per gradi, non si va da un estremo ad un altro senza passare dal mezzo. In questo tempo di cambiamento, noi che viviamo questo tipo di esperienze ci troviamo tra due fuochi, quello della 3D e quello della 5D, quello del tempo lineare e quello del tempo circolare, delle poche cose a cui dedichiamo attenzione e delle molte cose a cui vogliamo dedicare energia, dei pochi collegamenti e delle molte connessioni. Questo punto di mezzo ci mette in difficoltà perché la nostra coscienza si sta espandendo e abituarvisi non è così automatico, tempo che si restringe, mentre attività e informazioni che si moltiplicano, siamo sulla strada dello spirito in un sistema improntato sulla razionalità e la materia. In questo tempo è necessaria molta pazienza, stimolo alla comprensione e all’accettazione, nonché al perdono e al ringraziamento.


Gli aspetti del punto di mezzo sono molto sentiti in coloro che sono svegli nella cultura occidentale, proprio perché qui la razionalità e la materia la fanno da padroni ma, ci sarà pure un motivo per cui abbiamo deciso di incarnarci in questo tempo e spazio? Certo che si, uno di questi è che il cambiamento decisivo sarà proprio in occidente, fino a prova contraria è l’occidente che ad oggi e meno progredito di altre culture nel rispetto e l’attenzione per lo Spirito, siamo l’ultima ruota del carro, ma rammento che qualcuno disse: “gli ultimi saranno i primi”.


Quindi cari fratelli e sorelle di ogni dove, umani e non, che siete in ascolto e che leggete queste parole, se vi trovate in accordo con questo pensiero, vi invito a continuare su questo percorso, ad unirvi a chi la pensa come voi e non dimenticare chi invece la pensa diversamente, proseguendo porgiamo la mano a chi sta dietro per ricordargli che quando ne sentirà il bisogno noi ci saremo, a chi sta di fianco per ricordarci che insieme siamo più forti e, a coloro che sono avanti a noi per ricordare a noi stessi che stare dietro non è un difetto bensì un opportunità per crescere ancora col sostegno del prossimo.


Per chiudere questo pensiero, ne aggiungo un altro che oggi ha portato dentro di me molta fiducia. Si tende a dire “chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane”.


Bene, oggi, sempre con la mia amica cosmica Gabriella e venuto fuori anche questo.


Qual è il mio pane?


Il mio pane è essere venuto alla luce in una famiglia che mi vuole bene, in una famiglia che supporta il mio cammino, in una famiglia che non si è permessa di avere problematiche troppo limitanti, facendomi vivere felice e sereno.


Il mio pane è avere un fratello di sangue con cui ci accompagniamo a vicenda nel nostro cammino di luce e amore.


Il mio pane sono quelle amiche e amici, con cui tutto il mio essere trova rifugio nel momento del bisogno, in cui loro trovano conforto e supporto, con cui pensieri e riflessioni profonde vengono a galla sino ad essere scritte e condivise.


Il mio pane sono coloro che mi hanno e che mi trasmettono i principi dello Spirito, della conoscenza, dell’ amore e del rispetto.


Il mio pane è questo pianeta, la sua natura, in ogni forma, che mi concede il dono di dimostrarmi che vuole il mio bene ogni qual volta mi concedo ad esso senza limiti.


Il mio pane è tutto ciò che è dentro e fuori di me e che ho l’opportunità di condividerlo con tutti.


Il mio pane sono tutte le vite ed esperienze che mi hanno oggi portato ad Essere.


Il mio pane è ciò che ho davanti che ancora non è realizzato.


Il mio pane è la consapevolezza che lo Spirito divino mi compenetra in ogni aspetto, anche se ho molta strada da percorrere per imparare a comprenderlo.


Il mio pane è l’esperienza in questo tempo e in questo spazio, affinché, insieme a tutta l’umanità, possa partecipare al disegno divino per compierne l’opera di inimmaginabile bellezza per cui sono qui.


Il mio pane è molto ricco e nutriente e sono qui per condividerlo con chi siede alla mia tavola.


E si, ho anche i denti, quelli li uso quando altri condividono con me il loro pane.


Grazie, Grazie e Grazie ancora

La forza della Luce e dell’Amore sia dentro i vostri cuori.


ivano

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